Per chi si approccia per la prima volta al mondo della cannabis orientarsi fra tutti i termini non è facile e può capitare di fare confusione. Il che è perfettamente normale e, a meno che non si aspiri a lavorare nel settore, non è nemmeno necessario conoscere tutte le varietà di cannabis presenti sul mercato e i corrispondenti effetti.
Ciò precisato, conoscere quali sono le varie tipologie di cannabis e avere una conoscenza di base di quali sono le varie caratteristiche e gli effetti può essere utile per scegliere la varietà di cannabis che più fa al caso nostro.
Indice
Cannabis indaca e sativa: cosa significa e quali sono gli effetti
Ti sarà certamente capitato, nel ricercare la qualità di cannabis a cui sei interessato, di imbatterti nelle denominazioni indaca e sativa e magari ti sei chiesto cosa significassero e quali fossero le differenze fondamentali. Tranquillo, una volta arrivato alla fine di questa breve guida avrai sicuramente le idee più chiare e qualche strumento in più per orientarti in questo complesso ma affascinante mondo.
Prima di cominciare, occorre però fare una precisazione. Molti ritengono infatti che la cannabis sativa e la cannabis indaca producano effetti diversi. Se questo è in parte vero, non si deve incorrere nell’errore di generalizzare eccessivamente. Infatti gli effetti dipendono da una grande varietà di fattori, in primis il rapporto fra CBD e THC.
Ciò precisato, la prima differenza fra la qualità indaca e quella sativa sta nell’aspetto. Infatti le piante indica di solito hanno foglie più larghe e sono ramificate in modo compatto, assumendo il classico aspetto di un cespuglio.
Le piante sativa sono invece più grandi delle pianti indaca e hanno la capacità di crescere praticamente ovunque, con fogli più sottile e spesso pochissimi rami.
Composizione
Come certamente saprai, i composti che determinano gli effetti della cannabis sono due: THC e CBD. Questi interagiscono in modo sinergico con il sistema endocannabinoide andando ad incidere sulla capacità di mantenimento dell’omeostasi, vale a dire lo stato di equilibrio dei processi interni, fra cui l’umore.
Ovviamente questi due composti sono presenti in entrambe le tipologie di cannabis ma in quantità diverse. Infatti le piante sativa presentano un contenuto più alto di THC rispetto al CBD, mentre quelle di qualità indaca il contrario, producendo una quantità maggiore di CBD.
Chiaramente non è possibile generalizzare, in quanto ogni varietà di cannabis presenta quantità di THC e CBD diverse.
Gli effetti della cannabis sativa e indaca
CBD e THC, come dicevamo, sono i due composti che determinano gli effetti propri della cannabis e, in ogni varietà, agiscono in modo sinergico producendo una serie di effetti. Il THC è noto comunemente per produrre la sensazione di sballo: alterazione delle percezioni, delle capacità motorie, sonnolenza ed euforia.
Il THC, come suggeriscono diversi studi, potrebbe svolgere anche un ruolo nella riduzione del dolore.
L’effetto della cannabis, sia sativa che indaca, non è comunque indipendente dallo stato mentale sottostante, quindi in presenza di patologie psicologiche anche l’effetto potrebbe risentirne e in alcuni pazienti si riscontra un aumento dei sintomi di ansia, stress e depressione.
Il CBD è invece comunemente noto per ridurre il dolore e l’infiammazione, prevenire le convulsioni e ridurre i sintomi d’ansia.
Esso però non produce la classica sensazione di sballo. Studi clinici mostrano come il CBD riduca gli effetti psicoattivi del THC. Interagisce poi con una serie di recettori, enzimi e strutture cellulari che hanno un’influenza sul dolore e l’infiammazione.
Come avrai capito, gli effetti della sativa e dell’indaca dipendono dalla % di questi due composti. Per questo motivo la sativa ha un effetto più stimolante e creativo, anche se, come contraltare, molte varietà appartenenti a questo gruppo possono indurre, in soggetti predisposti, sintomi d’ansia o depressione.
L’indaca ha invece un effetto più rilassante, producendo un “body high” più accentuato senza però essere stimolante al pari della sativa.
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