Con lo sviluppo della tecnologia nell’ultimo decennio anche le industrie sono notevolmente migliorate, grazie all’automatizzazione di vari macchinari e quindi ad una conseguente maggiore produttività.
Si tratta comunque di luoghi di lavoro molto vasti e complessi, che richiedono l’utilizzo costante di appositi macchinari per ottenere risultati produttivi positivi.

Sicuramente, un elemento fondamentale che deve essere presente in giusta quantità in fabbriche ed industrie sono i ventilatori, un dispositivo che ha lo scopo di fornire e ospitare un grande flusso di aria o gas prodotti in seguito a vari processi industriali. Il funzionamento è come un classico ventilatore da casa: c’è un motore principale e delle pale che girano velocemente, generando un flusso d’aria notevole. La potenza ed il flusso d’aria ovviamente aumenta con una maggiore potenza e velocità di giro delle pale.

Scopriamo qualcosa in più nello specifico su come funzionano questi dispositivi e sulle varie tipologie di ventilatori industriali.

I vari modelli di ventilatori industriali

Abbiamo visto come sono importanti i ventilatori industriali all’interno di una fabbrica, necessari per favorire tutti i vari passaggi industriali e quindi per garantire un’elevata produttività.

Esistono tre tipologie specifiche di ventilatori per industrie, con i propri pregi e difetti e quindi con un proprio funzionamento specifico. Nel dettaglio, possiamo trovare:

  • I ventilatori assiali basano il proprio funzionamento su ventole ad elica, capaci di generare un grande spostamento d’aria con poca pressione. Inoltre, è possibile generare aria fresca tramite il passaggio di essa dall’interno del motore all’esterno, rinfrescando notevolmente l’ambiente, sicuramente molto caldo ed umido per via del funzionamento costante dei macchinari. In questi modelli il fluido viene spostato in modo parallelo all’albero della ruota del ventilatore o all’asse di rotazione. I diametri di questi ventilatori industriali variano dalle piccole dimensioni di 0,3 metri fino ad un massimo di 9 metri, con le ventole che possono arrivare ad un diametro fino a 25 metri, per generare un flusso d’aria sicuramente considerevole, specifico per le grandi industrie.
  • I ventilatori centrifughi sono un altro modello molto diffuso di prodotto industriale, chiamato anche col termine girante. in questo caso, le pale sono montate per formare un angolo di 90° rispetto al disco, per muovere così grandi quantità d’aria o di gas e aumentare la pressione. Rispetto al modello assiale, il ventilatore centrifugo emette l’aria o il gas dall’esterno della ruota, permettendo così di irradiare l’ambiente in modo più uniforme ed omogeneo. L’aria, infine, viene scaricata seguendo una tangente, di solito attraverso uno scarico che è di forma rettangolare o circolare.
  • Infine, l’ultimo modello di ventilatore industriale più diffuso nelle fabbriche non si discosta molto dal funzionamento del precedente, in quanto è una specie di variante di esso. Si tratta infatti del ventilatore centrifugo a pale rovesce. Sono molto flessibili e permettono di progettarle nei più svariati modi all’interno dell’azienda. Questo perché le pale grandi sono numericamente inferiori rispetto al modello classico e tendono a curvarsi lontano dalla direzione della rotazione.

Abbiamo quindi visto quali sono le principali tipologie di ventilatori industriali, molto importanti visto il loro funzionamento per una fabbrica. Tipologie simili, però, vengono applicate anche in altri settori, come in quello nautico, nel settore dell’energia, in quello di produzione alimentare ed anche per il settore farmaceutico, a dimostrazione della grande importanza che possiede.